CINZIA E GABRIELE
UNA SEPARAZIONE COMPLICATA
Cinzia e Gabriele si sono separati consensualmente e, pur con qualche difficoltà iniziale, hanno trovato un buon equilibrio nella gestione della figlia Silvia, che frequenta il Papà, molto impegnato nella propria bottega, a fine settimana alternati, oltre al venerdì di ogni settimana.
Il loro momento “speciale” è appunto il venerdì, quando Gabriele riesce ad uscire prima dal lavoro: Papà e Figlia frequentano insieme il corso di pattinaggio su ghiaccio, per poi raggiungere gli Amici del Paese, per la consueta serata pizza/vecchi film western.
Problema, rottura dell’equilibrio
Cinzia, che si era trasferita a Sondrio per amore di Gabriele, non era mai riuscita a trovare una dimensione lavorativa appagante.
Laureata in Archeologia alla Sapienza di Roma, pur di avere un’entrata economica, aveva accettato vari lavori, per nulla affini al suo faticoso percorso di studi.
Finalmente, dopo molti anni, un noto museo romano le propone di assumere l’incarico di Direttore.
E’ un sogno che si realizza: iniziare un lavoro che l’appassiona, oltre che riavvicinarsi all’amata città ed alla sua famiglia. Cinzia comunica con entusiasmo l’offerta di lavoro a Gabriele, ma questi fermamente le risponde: “Puoi andare dove vuoi, ma Silvia rimane qui!”.
Il punto di vista di Cinzia
Sara è sconvolta per la richiesta del Marito, che peraltro l’aveva sempre incoraggiata a trovare “la sua strada”: si rende conto che il trasferimento a Roma implicherebbe una revisione degli accordi di separazione circa i tempi di permanenza di Silvia con il Papà, ma è impensabile che Gabriele possa pretendere, da un lato, di fare il genitore a tempo pieno e, dall’altro, di separarla da sua Figlia.
Le strade alternative
Cinzia è disperata: vorrebbe trovare un accordo con il Gabriele, ma teme che la sua “rigidità” la costringerà a delegare la decisione ad un Giudice, il quale, come rappresentatole dall’Avvocato, a fronte delle richieste simmetriche (Mamma: “Silvia viene con me a Roma!” – Papà: “No, Silvia rimane qui a Sondrio!”), assumerà la decisione sul punto, solo dopo aver disposto una Consulenza Tecnica d’Ufficio per indagare le rispettive capacità genitoriali – che inevitabilmente coinvolgerebbe anche Silvia – per stabile chi, tra loro, è il più idoneo ad avere il collocamento prevalente della Minore.
Silvia, peraltro, è entusiasta per il possibile trasferimento a Roma con la Mamma, città nella quale ha passato tutte le estati in compagnia dei Nonni e dei Cuginetti, cui è molto legata, ma, al contempo non vuole ferire papà Gabriele, il quale peraltro sta iniziando a fare delle pressioni su di Lei “per far cambiare idea alla mamma”.
L’Avvocato, peraltro, riferisce a Cinzia che potrebbero volerci parecchi mesi per la decisione e, nel frattempo, l’opportunità lavorativa di Cinzia potrebbe sfumare.
Cinzia vorrebbe dunque trovare una soluzione condivisa, in tempi rapidi, che possa anche evitare a Silvia di sentirsi “divisa” tra le rispettive istanze genitoriali.
La soluzione proposta
L’Avvocato di Cinzia, prima di assumere qualunque iniziativa, propone all’Avvocato di Gabriele di inviare la coppia da un Mediatore Familiare, che appunto lavora in quei contesti in cui la comunicazione risulta faticosa o si è interrotta, cercando di ricreare un ambiente fertile per il dialogo, che possa portare ad una decisione condivisa e consapevole, in tempi rapidi, al di fuori del circuito giuridico, con uno sguardo attento agli interessi dei Figli.
Oggi: un nuovo equilibrio
Inizio dunque il percorso di mediazione familiare con Cinzia e Gabrile, ove emerge il forte dolore di questi nel dover rinunciare ai propri “rituali” con Silvia, oltre al forte timore di perdere il legame affettivo, a causa della distanza.
Per contro, Gabriele si rende conto che per Silvia, ormai adolescente, vivere in una città come Roma potrebbe costituire una grande opportunità di studio e socializzazione. Silvia potrebbe inoltre coltivare la propria passione per il cinema, che difficilmente potrebbe farsi strada in Valtellina.
Cinzia, grazie allo strumento della mediazione, ove ho stimolato la discussione su questioni che ritenevo che la coppia dovesse considerare per concretezza, correttezza legale, equità e attuabilità delle opzioni emerse, ha compreso l’autenticità della sofferenza di Gabriele, il cui atteggiamento inizialmente attribuiva a mero egoismo personale ed ha iniziato a proporre delle soluzioni che, nonostante la distanza tra le rispettive abitazioni, potessero garantire di preservare e coltivare il rapporto Padre – Figlia.
La mediazione, dopo soli tre incontri settimanali, si è conclusa con un accordo di divorzio consensuale, poi formalizzato dai rispettivi Legali, ove Gabriele ha acconsentito al trasferimento di Silvia con la Madre a Roma ed i Genitori hanno concordato che Gabriele frequentasse Silvia per un fine settimana “lungo” al mese (a mesi alterni Gabriele si reca a Roma e Cinzia accompagna Silvia a Sondrio), “recuperando” il tempo con Silvia durante l’estate e le vacanze scolastiche in genere.
Nel frattempo, Silvia ed il Papà si sentiranno giornalmente in video-chiamata e Cinzia, tenuto conto delle maggiori entrate derivanti dal nuovo lavoro, ha pure acconsentito ad una rideterminazione dell’assegno di mantenimento per la Minore.