VALERIA E GIUSEPPE
UNA FIGLIA, UN TRADIMENTO
Valeria e Giuseppe felici e desiderosi di avere un figlio vengono messi davanti alla dura realtà: non potranno averne.
Uniti dal comune desiderio, inizieranno il cammino che li porterà a poter stringere tra le loro braccia una piccola dolce sofferente creatura, vittima di maltrattamenti nel paese d’origine, che accolgono – a soli 9 mesi – con infinito amore.
Le loro giornate si profumano di una ritrovata autentica felicità e mamma Valeria lascia il lavoro per poter accudire la piccola Maya che dovrà affrontare – da subito- complicati interventi, superando sorprendentemente ogni ostacolo con il sorriso e la spensieratezza di chi assapora, per la prima volta, il respiro della vita.
Pochi mesi dopo, una sera come tante, è tardi, Maya dorme, mamma Valeria sta sistemando la cucina e papà Giuseppe è sotto la doccia.
Una foto illumina il cellulare di Giuseppe e Valeria è proprio lì…quell’immagine dice più di mille parole.
La famiglia si sgretola ed i sogni di una vita felice, in tre, vanno in frantumi.
Vedo davanti a me una DONNA, una MOGLIE e una MAMMA i cui occhi sprigionano dolore, rabbia, odio e rancore: la separazione giudiziale per Valeria è l’unica strada.
Una sola richiesta: “Voglio che qual porco paghi”.
Il mio bivio interiore.
Esaudire il suo desiderio o quello della piccola Maya che, ignara e incolpevole di quanto accaduto, avrebbe solo desiderato avere – finalmente – due genitori come tanti?
La scelta non spetta certo a me, ma posso accompagnare Valeria nella giusta direzione, quella illuminata dal bene di Maya.
Con
grande difficoltà Valeria affida le sue sofferenze ed i suoi rancori ad una psicologa.
Dal quel percorso scaturiscono nuove consapevolezze, che le permettono di intraprendere – insieme a Giuseppe – un percorso di mediazione familiare.
Il percorso viene affrontato dalla coppia, non certo per ricostruire il loro rapporto, ma per prendere in mano il loro futuro e scrivere, per l’ultima volta insieme, le condizioni della separazione, fondate sul rispetto e sul dialogo, per poter garantire una crescita serena ed equilibrata alla figlia.
Separati, ma consapevolmente legati da un indissolubile ruolo genitoriale.
Grazie all’impegno di Valeria e di Giuseppe ed alla sinergia di tutti i professionisti coinvolti è stata siglata la separazione mediante la sottoscrizione di un
Accordo di Negoziazione Assistita
in tempi brevi, con costi contenuti, ma soprattutto alle condizioni che le parti hanno scelto per il bene della piccola Maya, anziché affidare la determinazione della propria vita ad un Giudice che, seppur competente, non avrebbe mai potuto conoscere né indagare la sfera più intima ed i bisogni più profondi di Valeria, Giuseppe e di quella piccola innocente creatura.