ANNA E STEFANO
COME DIRE LE PAROLE CHE FANNO MALE
Anna e Stefano vogliono bene al loro unico figlio, ma ora non si amano più.
Arrivano da me dopo aver terminato la consulenza con la mia collega avvocato, ora possono procedere con la separazione consensuale.
Mi raccontano di come sia stato difficile venire a patti con questo sentimento che se n’è andato via e che li ha portati con grande sofferenza a prendere la decisione di lasciarsi.
Troppe incomprensioni e il cuore ha cominciato a vagare altrove.
Qualcosa invece resta: Marco, il loro unico figlio, dodicenne secondo loro “molto adulto per la sua età”.
Ed è qui che sorge quello che per loro diventa un vero incubo: come è possibile dirgli che mamma e papà divorziano, senza fargli male?
Li guardo entrambi e chiedo a loro:
se qualcuno vi dicesse che la vita che conoscete da domani non ci sarà più, vi sentireste sereni o turbati?
Senza attendere un secondo la risposta di entrambi è la seconda opzione.
La separazione dei genitori agli occhi dei figli sarà sempre una sofferenza, tant’è che in psicologia è considerata uno dei primi cinque eventi critici della vita.
Negarla o ridurre la sua portata aiuta chi si sente in colpa per la scelta che ha fatto ma peggiora le conseguenze della notizia proprio in chi amiamo più di noi stessi.
Se azzerarne l’effetto è impossibile, evitare gli errori che lo peggiorano è necessario.
Ed è questo che Anna e Stefano hanno fatto con me: definire una linea condivisa da entrambi su cosa dire, come dirlo, dove e quando. Sempre nell’ottica di diminuire al minimo l’impatto e offrire al figlio nuove abitudini e sicurezze.
Non vi dirò che è stato facile, non lo è mai, tuttavia Anna e Stefano hanno seguito quanto hanno deciso e sono rimasti coerenti con la linea condivisa.
Marco non ha battuto ciglio alla dichiarazione dei suoi genitori.
Li ha spiazzati con la sua freddezza: ha cominciato a fare domande più organizzative…una sorta di ricerca di certezze laddove non ce n’erano più.
Solo un mese più tardi con il vissuto reale della separazione ha cominciato a dimostrare la sua sofferenza ed ha trovato sia mamma che papà pronti ad accogliere questa parte.