Speciale condominio: Mediazione, l’amministratore di condominio e le sue soft skills

Oggi pubblichiamo l’interessante contributo che ci ha inviato l’avv. Zaira Pagliara, nostro mediatore ed autorevole esperta in materia sul tema “Mediazione, l’amministratore di condominio e le sue soft skills“.  Buona lettura.

a cura della Dott.ssa Anna Piazza e dell’Avv. Zaira Pagliara

Il D.Lgs.28/2010, art 5 comma 1 bis, prevede tra le materie soggette a c.d. “mediazione obbligatoria” anche quella condominiale. Ciò significa che per qualunque lite dovesse insorgere in seno al condominio, con i condomini o con i terzi, è obbligatorio procedere con il tentativo di mediazione, a condizione di procedibilità della domanda giudiziale. Figura centrale nel gestire questo tipo di conflitto, nel tentativo di una sua composizione amichevole, è l’amministratore condominiale, chiamato ad assolvere un ruolo che richiede non solo competenze tecniche, ma anche comunicative e relazionali. Obiettivo di questo articolo è sintetizzare le principali soft skills che l’amministratore deve utilizzare per la gestione del conflitto.

Nel contesto definito in esordio e specie nelle liti condominio/condomino, il ruolo dell’amministratore condominiale non è certo facile, perché riveste un’intrinseca ambivalenza: egli, invero, si colloca contemporaneamente nella posizione di rappresentante del condominio nel suo complesso, ma anche di rappresentante della minoranza (o del singolo condomino) da cui pur promana la sua nomina in sede assembleare ed all’uno o all’altra, prima o poi, dovrà rispondere del proprio operato, quantomeno in termini di “fiducia” al momento del rinnovo del mandato.

Non di rado accade, poi, che egli si trovi a dover dare esecuzione a delibere dalla maggioranza che, seppur non contrarie all’ordine pubblico ed a norme imperative (che lo legittimerebbero ad astenersi dall’esecuzione), non condivide.

In virtù della duplice posizione che occupa, l’amministratore, nel corso del procedimento di mediazione e con l’aiuto del mediatore, dovrà porsi in maniera propositiva ed aperta, cercando di rinvenire una soluzione tutelante per condominio globalmente inteso, ma che possa al contempo soddisfare le esigenze del singolo e delle minoranze.

Tra i suoi compiti, dunque, v’è quello di svolgere un’accurata analisi dei bisogni e delle esigenze dei condomini, nonché di aiutare il mediatore a comprendere le dinamiche assembleari, così da consentire un’efficace trasferimento all’assemblea dei risultati della mediazione, che possa poi portare all’approvazione, con le maggioranze di legge, dell’ipotesi di accordo.

Di seguito proponiamo dunque una tabella riassuntiva delle competenze comunicative e relazionali, che l’amministratore dovrebbe utilizzare nell’espletamento dei compiti sopraindicati:

Competenza

Definizione

Negoziazione

Comunicare informazioni e argomentazioni in modo efficace e sottolineare punti di vista e interessi comuni, in modo tale da indurre consenso e accordo tra le parti.

Lavoro di squadra

Contribuire efficacemente al raggiungimento dei risultati comuni, anche quando l’argomento in gioco non è direttamente collegato ai propri interessi personali o di ruolo.

Sensibilità interpersonale

Sensibilità verso gli altri e verso l’ambiente circostante e consapevolezza della propria influenza su entrambi. Comportamento che indica il riconoscimento dei sentimenti altrui.

Gestione del conflitto

Affrontare situazioni conflittuali in modo costruttivo esplorando le ragioni del conflitto e identificando possibili soluzioni innovative.

Assertività

Farsi rispettare senza prevaricare. Si riferisce al desiderio della persona di instaurare relazioni interpersonali improntate al reciproco rispetto e alla correttezza del rapporto.

Comunicazione verbale

Presentare fatti e idee in modo chiaro, utilizzando adeguatamente linguaggio, gestualità e segnali non verbali. Adattare il linguaggio e la terminologia a chi ascolta.
Ascolto attivo Ascoltare attivamente, dimostrando la comprensione delle informazioni rilevanti di una comunicazione verbale. Porre domande, finché il messaggio di chi parla non risulti chiaro. Fare attenzione alle risposte dell’interlocutore e analizzarle.
Ricerca delle informazioni Ricercare e ottenere informazioni non direttamente disponibili o scontate.
Analisi del problema Identificare i problemi; riconoscere le informazioni significative; raccogliere e coordinare dati rilevanti; fare diagnosi delle cause possibili.
Sintesi Collegare fra loro i diversi elementi dei problemi, enucleare gli aspetti essenziali ed esprimerli in forma sintetica.
Creatività Produrre soluzioni creative di fronte alle problematiche ed elaborare alternative innovative rispetto a metodi ed approcci tradizionali.
Trasparenza Comunicare senza reticenze le proprie informazioni, opinioni, emozioni, allo scopo di migliorare il livello di integrazione/cooperazione verso gli obiettivi.
Pensiero positivo Considerare gli aspetti positivi di fronte a un problema o nel comportamento dell’interlocutore, eventualmente anche a fronte di una situazione di difficoltà.
Flessibilità di comportamento Modificare il proprio comportamento per raggiungere un obiettivo prestabilito, qualora insorgano problemi o si profilino opportunità differenti.

Proporremo in seguito una riflessione sulle competenze tecniche specialistiche richieste all’amministratore, con uno sguardo di approfondimento sugli aspetti legali della gestione dei conflitti condominiali.

a cura della Dott.ssa Anna Piazza e dell’Avv. Zaira Pagliara.

ti aspetta per la gestione delle tue mediazioni a

Bergamo

Milano

Bulciago (Lc)

Crema

Info sul sito www.accademiadr.it

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *