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Busness Dispute Resolution
PASSAGGIO DI TESTIMONE
In Italia, nella maggior parte delle piccole e medie imprese sia il capitale di rischio sia la gestione aziendale fanno capo alla medesima famiglia e oltre i due terzi non hanno amministratori o management esterno.
Di fatto, tutte le decisioni sono concentrate nell’imprenditore/fondatore, e da questa caratterizzazione nasce il problema del passaggio del testimone ad altri soggetti della famiglia o esterni in vista del suo ritiro.
La difficoltà di allineare la visione strategica dell’ imprenditore e quella degli eredi che dovrebbero subentrare fa sì che solo un terzo delle aziende familiari superi la seconda generazione e solo il 15% la terza, anche a causa dell’elevato frazionamento della proprietà che segue la successione.
L’imprenditore, sulla base di un’attenta valutazione delle condizioni oggettive e soggettive dovrà pertanto scegliere fra :
– una successione diretta, per cui, individuati gli eredi più capaci disponibili a subentrare nella gestione imprenditoriale, l’impresa rimane all’interno della famiglia sia nella proprietà, sia nella direzione.
– una successione nella proprietà ma non nella gestione dell’impresa, per cui, in assenza di familiari idonei o disponibili alla gestione dell’attività, la stessa viene affidata ad amministratori e manager esterni, che la famiglia proprietaria controlla comunque attraverso le decisioni assembleari;
– una successione completa, per cui, in assenza di familiari idonei o disponibili alla gestione dell’attività, l’imprenditore cede l’azienda a terzi, liquidando le quote eventualmente spettanti agli altri famigliari.
Una volta effettuata la scelta più opportuna è importante che l’imprenditore ottenga il consenso unanime dei familiari direttamente coinvolti,
solitamente il coniuge e i figli, ma potrebbero essere interessati anche i fratelli in quanto co−titolari dell’azienda, i nipoti che possono aver ereditato una quota, ecc..
Ciò al fine di evitare l’instaurarsi di liti giudiziali da parte dei soggetti in dissenso, ma anche per la salvaguardia dei rapporti interpersonali fra i familiari stessi.
È questa una fase ″negoziale″fra tutti i soggetti coinvolti nella quale l’aiuto di un terzo esterno che media fra le posizioni e le richieste della parti si può rivelare fondamentale.
Proprio in quest’occasione, infatti, emergono tensioni latenti già presenti, aspettative individuali mai prima dichiarate o, più banalmente, gelosie e rancori.
Quando il quadro complessivo e la direzione da perseguire sono finalmente chiarite e condivise, si potranno fare le scelte migliori dal punto di vista civilistico e fiscale, ricorrendo ad istituti come i patti di famiglia, il trust, ecc. con l’aiuto di professionisti specializzati.
Il supporto al passaggio di testimone in azienda è infatti un intervento di squadra coordinato da un referente che ne seguirà tutte le fasi, dalla definizione degli obiettivi al follow up della loro realizzazione.
ECCO IL MODELLO DI GESTIONE DEL PASSAGGIO DI TESTIMONE ALL’INTERNO DELL’AZIENDA
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EUGENIO VIGNALI
Consulente nel Partnering Aziendale
Mediatore, Formatore, Consulente Aziendale
www.eugeniovignali.it